Dermatite atopica e nutrizione-clinica coerente con prevenzione e terapia
Nella dermatite atopica è utile una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia per evitare i comportamenti alimentari che favoriscono le infiammazioni e per aumentare i cibi a PRAL negativo. L’ dermatite atopica è una reazione allergica che interessa la pelle. La dermatite atopica è una sofferenza spesso associata ad altre malattie atopiche come rinite allergica, asma, orticaria, congiuntivite allergica e gastroenteriti allergiche. Le cause della dermatite atopica sono pertanto quelle dell’allergia. L’assunzione di certi farmaci o di determinati alimenti allergizzanti o il contatto comunque con chimica purtroppo presente nell’ambiente e non tollerata dall’organismo, possono causare una reazione patologica che porta alla dermatite atopica. Altre cause scatenanti possono essere il contatto con animali, i morsi d’insetto, stress emotivi o agenti inalati. Le sostanze in grado di scatenare una dermatite atopica o allergia sono denominati allergeni. La diagnosi è clinica e strumentale. I parametri di laboratorio dell’allergia risultano alterati e il paziente descrive l’esperienza che precisi comportamenti e contatti precedono l’insorgenza del sintomo.
La terapia convenzionale si avvale di farmaci antiallergici come gli antistaminici o il cortisone. Individuare gli allergeni scatenanti, isolare il paziente dal contatto e desensibilizzarlo successivamente completano il trattamento. I limiti delle terapie convenzionali sono da riferire a quei casi purtroppo non rari, nei quali gli allergeni scatenanti sono multipli e instabili nel tempo. I farmaci utilizzati a livello sintomatico inoltre possono ingenerare effetti collaterali significativi, pesanti per quei pazienti che necessitano di ripetere il trattamento nel tempo.L’approccio tramite una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia nella dermatite atopica è basato sul meccanismo fisiopatologico del disturbo. La dermatite atopica in tutte le sue forme è caratterizzato da un’alterata risposta del sistema immunitario, stati di acidosi del sistema extracellulare e alterazioni metaboliche. L’intervento tramite il cibo è orientato a supportare il malato proprio in relazione al meccanismo inducente l’ allergia con una sequenza nutrizionale studiata per compensarlo.
Pazienti diversi per assetto ormonale, composizione corporea e metabolismo produrranno una reazione diversa al cibo ingerito. Oltre precisi parametri però, rilevabili strumentalmente tramite, la risposta a una nutrizione-clinica non equilibrata si esprime in una perdita della omeostasi della composizione corporea tale che a determinate condizioni può culminare in dermatite atopica. La sequenza nutrizionale prescritta in nutrizione-clinica tramite un portale per l’elaborazione dei dati misurati è calcolata per ristabilire la fisiologia nei seguenti parametri:
- recupero della idratazione
- abbassamento della infiammazione cronica
- abbassamento della acidosi
- abbassamento della ossidoriduzione
- recupero della massa magra
- recupero della circadianità nei feed back ormonali
Per la dermatite atopica una nutrizione-clinica è importante per il ripristino circadianità del cortisolo. Nel soggetto atopico inoltre molti contatti con allergeni inducenti il disturbo avviene a proprio a livello intestinale Lo stress si elimina talvolta con difficoltà, ma nel frattempo è possibile nutrirsi con il preciso intento di compensare allergia. Una sequenza nutrizionale corretta contribuisce alla riduzione della infiammazione cronica a livello intestinale e dell’ dermatite atopica.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello