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Albumina in una nutrizione-clinica coerente con prevenzione e terapia

Albumina in una nutrizione-clinica coerente con prevenzione e terapia

albumina
albumina

L’ albumina si applica con beneficio un nutrizione-clinica coerente con la prevenzione o terapia delle malattie. L’ albumina è una proteina sintetizzata dal fegato che costituisce circa il 55%-60% del patrimonio proteico nel plasma umano. L’ albumina rappresenta anche il 55% del contenuto tale di proteine TBP Total Body Protein. Il nome deriva dalla presenza particolarmente evada di tale proteina all’interno dell’albume d’uovo. L’ albumina provvede a funzioni fisiologiche di tale importanza che alterazioni nella qualità e quantità si ripercuotono notevolmente sulla salute. Ogni molecola ha un’emivita di ventisette giorni evidenziando un ritmo lunare di vita. La funzione ” lunare” dell’ albumina è evidente nel controllo della pressione osmotica che corrisponde al controllo delle maree. Prima di esaurire la sua vita, questa sostanza effettua almeno 15.000 passaggi nella circolazione esercitando molte altre funzioni.

Nell’alterazione qualitativa dall’ albumina è coinvolta la glicazione di alcuni gruppi di proteine nella matrice extracellulare determinanti la formazione degli AGEs Advanced Glycation Endproducts o prodotti avanzati della glicazione. L’elevato accumulo di AGEs è causa di molte malattie croniche degenerative come aterosclerosi, diabete, artrite e malattie neurodegenerative. Le modifiche strutturali  determinate dalla glicazione ovvero le alterazioni della qualità dell’ albumina, implicate nella formazione di AGEs, possono causare anche danni cardiovascolari.

La sintesi di albumina è operata dal fegato, ma malattie epatiche, malattie renali e infiammazioni croniche sono in grado di ridurne la disponibilità, interferendo sulla funzione da un punto di vista quantitativo.   Le funzioni dell’ albumina sono le seguenti:

  • regolazione della pressione oncotica del plasma
  • regolazione della permeabilità capillare
  • regolazione del tono vascolare
  • mantenimento dell’equilibrio acido-base
  • trasporto di molecole portanti funzione
  • scavenger di molecole portanti tossicità
  • antiossidante

Cause di diminuzione nella disponibilità di albumina:

  • digiuno
  • malassorbimento intestinale
  • deficit di sintesi epatica
  • diete errate
  • malattia epatica
  • deficit della qualità
  • tossicità iatrogena
  • tossicità ambientale
  • infiammazioni croniche sistemiche
  • stress emozionale
  • perdita renale (la glicazione dell’albumina la rende più permeabile.)
  • malattia renale
  • perdità della circadianità del cortisolo
  • traumi
  • diabete
  • sepsi
  • stress chirurgico
  • neoplasie
  • ustioni

L’aumento di albumina nel sangue è un evento non consueto e causato generalmente dalla disidratazione. L’ albumina dipende dall’apporto nutrizionale. Il digiuno, la diminuzione o l’esclusione delle proteine dalla nutrizione-clinica, ne riducono la sintesi. L’ importanza dei livelli  presenti nel siero riguarda il mantenimento di un buono stato di salute e la sua diminuzione è associata a un aumento del rischio di malattia e morte.  L’ albumina, infine, e un buon marcatore di cambiamenti della nutrizione-clinica e delle ripercussioni sull’analisi della composizione corporea. La supplementazione di integratori a base di albumina è utile per la correzione delle patologie indicate e come scavenger per sostanze tossiche agendo da loro chelante. I benefici derivanti dalle molteplici proprietà si sommano a quelli derivanti dalla nutrizione-clinica e dai miglioramenti sullo stile di vita.

La nutrizione-clinica e la  prescrizione  di  integratori esigono competenza congiunta in entrambi i campi ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto.  Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. Quando indicati gli integratori associati alla nutrizione-clinica   sono  rimedi efficaci per il paziente, ma richiedono però una precisa valutazione.  L’ uso di integratori quando non necessario può causare problemi, talvolta simili a quelli che si vorrebbe risolvere. L’automedicazione è pertanto poco raccomandabile.  Tutte le valutazioni sono da rapportare all’ analisi di composizione corporea, necessaria per stabilire con precisione nel singolo paziente, la effettiva necessita di  integratori e  sopratutto a quale dosi. In nutrizione-clinica ogni parametro è oggetto di misurazione. Anche i campi emozionali e i conflitti biologici patiti dal paziente sono però oggetto di indagine, poichè la composizione corporea esprime  interazioni precise anche  a livello emozionale e  mentale.

La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente  con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente  è anche  uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e  cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici.  Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di  terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico,  verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici,  assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea.  Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello

Vuoi saperne di più? Chiama ora ai numeri: 06-35454457 e 06-35496655

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