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Dolci in una nutrizione-clinica coerente con la salute

Dolci in una nutrizione-clinica coerente con la salute

dolci
dolci

I dolci hanno un impatto faticoso in una nutrizione-clinica coerente con la salute e possono essere inclusi solo compensando il loro PRAL e carico glicemico. I dolci esprimononouno dei cinque gusti ed sono considerati portatori di sensazioni connesse al piacere. Quale siano esattamente le sensazioni corrette sprigionate dai dolci, differisce a secondo la cultura e l’epoca storica. Per la medicina tradizionale cinese il sapore corretto dei dolci dovrebbe corrispondere al riso, mentre la canna o la barbabietola eccedono in questa caratteristica determinando disturbi. I cibi ricchi di zuccheri sono normalmente associati alle coccole alle compensazioni e alla dolcezza affettiva. Spesso però l’assunzione di dolci può causare una forma di dipendenza. Il soggetto che desidera dolci spesso li desidera compulsivamente. I dolci e la pasticceria sono pertanto spesso “cibi confort” da comprendere in relazione quadro emozionale del paziente. Le esigenze  di una nutrizione-clinica non sono facilmente coerenti con questa categoria di alimento. Nell’ambiente naturale ove si evolse la specie umana, il sapore dolce dei cereali, in altre parole quello corretto e coerente, era un indicatore di ricchezza nutrizionale del cibo, mentre l’amaro era associato all’inidoneità all’alimentazione. La palabilità dei dolci  avrebbe quindi predisposto i nostri antenati, a ricercare tali cibi e nutrienti e a evitare i cibi amari. Il gusto per i dolci coerenti ha quindi un’antica origine evoluzionistica ma l’elaborazione di cibi con zucchero e la pasticceria hanno cambiato le abitudini di consumo. Spesso il confine tra occasione, abitudine e dipendenza in questa categoria alimentare è più sfumato di quello che s’immagina.

Il valore del PRAL Potential Renal Acid Load dei dolci è spesso positivo ingenerando la necessità di riequilibrio in nutrizione-clinica del corretto rapporto tra cibi acidificanti e alcalini. Anche il carico glicemico dei dolci è positivo o addirittura molto positivo, rendendo quest’alimenti maggiormente indicati per la nutrizione-clinica della prima colazione. La nutrizione-clinica umana è però imperniata oltre che sul ricambio metabolico anche su esigenze di comunicazione, socializzazione e compensazione emotiva tali da modificare spesso il corretto rapporto con il cibo. L’assunzione di dolci la sera è però corretta solo per un ristretto numero di persone. Il PRAL e il Carico glicemico dei dolci assunti sono da conteggiare nella nutrizione-clinica elaborata per il singolo paziente. Ovviamente sono sconsigliabili la cottura con grassi, la cottura a microonde, le cotture ripetute e le fritture. Nel singolo caso si determinano notevoli peggioramenti dei valori nutrizionali già particolarmente complessi. Nella nutrizione-clinica i dolci sono da considerare insieme agli altri alimenti in una sequenza nutrizionale coerente con la valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea e con la situazione clinica del paziente.

I valori indicati per la nutrizione-clinica con i dolci sono convenzionalmente trascritti nella formula:

PORZIONE in grammi \ GLICEMIC LOAD \ POTENTIAL RENAL ACID LOAD:

ZUCCHERO: 4 \ 10 \ 0

MIELE: 4 \ 10 \ +0,3

DOLCIFICANTE: 4 \ 2 \ 0

FRUTTOSIO: 4 \ 2 \ 0

BISCOTTI: 25 \ 12 \ +3,7

BISCOTTI VITAMILL: 34 \ 6 \ -10

GELATO: 50 \ 8 \ 0

NUTELLA: 30 \ 12 \ -1,4

MARMELLATA: 30 \ 12 \ -1,5

PASTICCINI: 100 \ 17 \ +3,7

CIOCCOLATO: 30 \ 19\ +0,4

MERENDINE: 100 \ 17 \ +3,7                                      ( dati estratti da Portale Dinu.it)

Generalmente un ampio impiego dei dolci nella nutrizione-clinica non è consigliabile per il loro Pral e carico glicemico positivo. I dolci richiedono un bilanciamento tramite associazioni compensative nella sequenza della nutrizione-clinica talvolta veramente difficili. L’elaborazione per il singolo caso di  una nutrizione-clinica corretta con inclusione di dolci deve essere riservata a personale medico dopo valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea del soggetto esaminato e delle sue condizioni cliniche. Una volta stabilita la nutrizione-clinica corretta per il singolo paziente non è opportuno usare questa tabella per stabilire varianti. Senza un’elaborazione strumentale dei dati e soprattutto senza considerare altre variabili della nutrizione-clinica, le approssimazioni “ fai da te” possono stravolgere gli obiettivi salute. La tabella è indicativa delle variabili carico glicemico e pral esaminate per elaborare una nutrizione-clinica personalizzata e serve per promuovere la conoscenza dei parametri utilizzati.

La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente  con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente  è anche  uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e  cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici.  Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di  terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico,  verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici,  assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea.  Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello


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