Insulina in una nutrizione-clinica coerente con la salute
Una nutrizione-clinica coerente con la salute considera le interazioni tra cibo e ormoni, tra questi è rilevante è l’ insulina. La nutrizione-clinica non rappresenta la semplice fornitura di un carburante a un meccanismo che lo consuma per sostenersi. La nutrizione-clinica è comunicazione tra ambiente e organismo modulata anche da una rete di retroazioni ormonali significative per tale interazione. Conoscere gli ormoni, le loro funzioni e soprattutto la loro modulazione è essenziale per stabilire quale nutrizione-clinica è maggiormente indicata per ogni soggetto esaminato.L’ insulina è un ormone proteico prodotto dalle cellule beta delle isole di Langerhans all’interno del pancreas. È secreta quando il livello del glucosio ematico è alto ed possiede la funzione primaria di ridurre la glicemia mediante l’attivazione di diversi processi metabolici e cellulari.
L´ insulina stimola l´ingresso di zucchero nelle cellule, la sintesi proteica e l´accumulo di tessuto adiposo. Si tratta pertanto di un ormone anabolizzante e diurno. La sua azion primaria induce la sintesi di glicogeno nel fegato e nel muscolo scheletrico e possiede una funzione inibitoria sulla destrutturazione del glicogeno a produrre glucosio. Gli ormoni antagonisti all’ insulina sono invece il cortisolo, l’adrenalina, il glucagone, l’aldosterone e l’ormone della crescita GH. Gli ormoni sinergici e agonisti sono il testosterone e in minor misura gli estrogeni. Il livello insulinemico massimo si osserva dopo pasti ricchi di carboidrati. Gli alimenti con un elevato carico glicemico, GL o Glicemic Load stimolano particolarmente la sua produzione.Al contrario si osserva un livello minimo d’ insulina dopo l’assunzione di proteine e fibre. L’essere umano è inserito in campi emozionali. Il risentito emotivo e i conflitti biologici modulano altrettanto le risposte ormonali. La produzione d’ insulina diminuisce alla presenza di eventi stressogeni persistenti.
Anche l’aumento della somatostatina inibisce l’ insulina. Il senso di questa interferenza è contrastare la crescita della massa grassa e riducendo al minimo i livelli d’ insulina durante il riposo. Se si riesce ad abbassare i livelli d’ insulina durante il riposo, si utilizza più grasso con l’attivazione del glucagone, il contrormone dell’ insulina. L’ insulina aumenta subito dopo carichi stressogeni per abbassare i picchi di cortisolo e limitare la perdita della massa magra o FFM Fat Free mass. Gli eventi stressogeni dovrebbero essere pertanto diurni e allocati principalmente di mattina per rispettare la fisiologia. L’essere umano è costruito per sviluppare un’intensa attività di stress la mattina. Dopo elevati livelli di stress fisici e psicologici, la nutrizione-clinica dovrebbe contenere dei carboidrati a PRAL molto negativo stimolando la produzione d’ insulina utile per abbassare i livelli di cortisolo permettendo la conservazione della massa magra. Pasti che includono carboidrati e zuccheri in fascia serale sono invece poco fisiologici e si ripercuotono negativamente non solo nel metabolismo notturno ma anche sulla qualità e continuità del riposo.
Le caratteristiche del funzionamento dell’ insulina nel corpo umano permettono di modulare i carichi stressogeni e alimentari in modo coerente durante l’arco delle ventiquattro ore. Salvo particolari patologie, le caratteristiche circadiane dell’ insulina definiscono favorevole un pasto serale proteico e particolarmente ricco di fibre. Al contrario la prima colazione dovrebbe essere preferibilmente ad alto tenore glicemico e a PRAL molto negativo. L’esame della composizione corporea evidenzia il buon funzionamento dell’ insulina tramite sequenze bioimpedenziometriche caratterizzate da aumento assoluto della massa magra.
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a patologia. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. La nutrizione-clinica coerente è anche uno strumento di prevenzione importante per molte malattie. Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello