Ragade anale e nutrizione-clinicacoerente con prevenzione o terapia

Nella ragade anale è utile una nutrizione-clinica coerente con prevenzione o terapia per modificare comportamenti alimentari che favoriscono le infiammazioni e aumentare cibo a PRAL negativo. La ragade anale è un’ulcera lineare dell’ano, il cui sintomo caratteristico è rappresentato dal dolore intenso a ogni defecazione. La ragade può causare anche indipendentemente dalla defecazione dolori e spasmi dello sfintere anale. Altro sintomo caratteristico della ragade anale è la perdita di qualche goccia di sangue di colore rosso vivo dopo l’evacuazione. In alcuni casi si può verificare una vera e propria rettorragia. In molti pazienti si osserva un’associazione tra ragade anale e emorroidi. La comparsa della ragade anale è solitamente dovuta alla stitichezza e/o diarrea perdurante nel tempo. Un bolo fecale particolarmente acido può anche causare il disturbo. Lo stress emotivo sembra avere un ruolo e certamente la ragade compare anche come sintomo di altra patologia.
Non vi è un’età maggiormente predisposta. La ragade anale può formarsi sia nei neonati sia negli adulti, indifferentemente tra uomini e donne. La medicina convenzionale interviene con farmaci a uso locale e nei casi più impegnativi si considera l’intervento chirurgico. La ragade anale può anche essere però anche un segno di patologie, che coinvolgono l’apparato gastrointestinale, motivo per il quale sempre è necessario un approfondimento diagnostico specifico. Nel trattamento della ragade la nutrizione-clinica svolge un ruolo rilevante integrando altri presidi terapeutici. Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale e sopratutto per includere o escludere qualunque malattia organica, che possa provocare gli stessi disturbi. Nel caso che la ragade sia associata ad una malattia più impegnativa, la nutrizione-clinica rimane un presidio della terapia non rinunciabile accanto alla terapia medica specifica del caso. La nutrizione-clinica è utile infatti per modificare quelle abitudini alimentari che favoriscono l’insorgenza delle ragadi e per la terapia conservativa delle stesse. Gli obiettivi della nutrizione-clinica per le ragadi sono i seguenti:
- ottenimento di peso corporeo e composizione corporea corretti
- formazione di un bolo fecale morbido
- formazione di un bolo fecale non aggressivo per le mucose
- riduzione dell’infiammazione cronica
- miglioramento del processo digestivo
Il carico glicemico degli alimenti aiuta a individuare una sequenza d’introduzione opportuna che rispetti i ritmi circadiani. Una valutazione del PRAL Potential Renal Acid Load degli alimenti introdotti è importante per evitare la formazione di un bolo fecale iperacido e pertanto irritante l’ampolla rettale. Anche una situazione metabolica caratterizzata da disidratazione e riduzione della capacità digestiva enzimatica favorisce l’insorgenza di episodi caratterizzati da dolore e infiammazione. Secondo la nutrizione-clinica anche carenze nutrizionali primarie o secondarie degli elettroliti necessari alla peristalsi aggravano il quadro. In particolare per i potenziali d’azione necessari alla propulsione del bolo ingerito, sono necessarie precise percentuali di elettroliti nei compartimenti opportuni. Una sequenza nutrizionale verificata in nutrizione-clinica tramite la diagnostica bioimpedenziometrica è calcolata per ristabilire la fisiologia nei seguenti parametri:
- recupero dell’idratazione
- riduzione dell’infiammazione cronica,
- riduzione dell’acidosi
- riduzione dell’ossidoriduzione
- recupero della circadianità nei feed back ormonali
- recupero della capacità digestiva enzimatica
La nutrizione-clinica coerente con il trattamento non è applicata solo al fine di ottimizzare il peso forma, ma sopratutto per contenere la risposta infiammatoria e la acidificazione associata a molte patologie. Si tratta di una metodica complessa che considera la scelta del cibo e dello stile di vita parte integrante di una terapia. Una nutrizione-clinica coerente con il trattamento si associa efficacemente a terapia farmacologica consentendo di ridurne il dosaggio, motivo evidente per il quale è spesso banalizzata e trascurata nelle prescrizioni. Il trattamento tramite nutrizione-clinica è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. Il trattamento in nutrizione-clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello